Un provvedimento teso a salvaguardare la salute del comparto DIFESA/SICUREZZA, oppure un goffo escamotage per ottenerne la vaccinazione di massa?
“Sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute, la consumazione del pasto all’interno delle mense di servizio è consentita solo a coloro che sono in possesso di certificazione verde covid-19”.
Le nuove linee guida, che a breve saranno diffuse dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, forniranno indicazioni circa le modalità di distribuzione e consumazione vitto a favore dei MILITARI NON VACCINATI; tale disposizione, ha lo scopo di scongiurarne la promiscuità con il personale munito di REGOLARE GREEN PASS.
Per chi non conosce le condizioni di servizio e d’impiego delle Forze dell’ordine, questo provvedimento appare giusto poiché, teso a salvaguardare la salute del personale sul posto di lavoro. Peccato, però, che subito dopo la consumazione “differenziata” del vitto, sia i militari in possesso di certificazione verde, sia
quelli sprovvisti che hanno consumato il pasto in luoghi di fortuna, si ritroveranno tutti a lavorare, fianco a fianco, faccia a faccia, a pochi centimetri l’uno dall’altro. “È intollerabile che un operatore delle Forze dell’Ordine possa consumare il suo rancio take-away in strada, su un vassoio, esposto ad una temperatura che in questi periodi sta raggiungendo punte superiori anche ai 40°”.
Infatti, tutti, senza alcuna distinzione immunologica, riprenderanno i loro compiti in ambienti molto più ristretti e meno accoglienti di un locale mensa come ad esempio, uffici con più postazioni di lavoro senza rispetto di distanziamento, veicoli di servizio, autoradio, furgoni ecc. In virtù di questa elementare analisi ci
si chiede: ma il COVID -19 si diffonde solo nelle mense durante la consumazione dei pasti??? Come mai tale restrizione riguarda il luogo più controllato e salubre che esiste in qualsiasi Caserma??? In questi luoghi peraltro, l’igienizzazione degli avventori e il distanziamento sociale, è imposto dai famosi pacchetti
d’ordine!!!
Per questi motivi, oltre al disorientamento e al malessere che continua a fermentare tra le Forze dell’Ordine, si è aggiunto anche il sospetto che, dietro alla nuova disposizione, si nasconda una strategia Governativa tesa ad ottenere la vaccinazione di massa del Popolo in uniforme.
USMIA Sezione Carabinieri – pur rimanendo pienamente favorevole alla campagna vaccinale – esprime forte indignazione circa le modalità di trattamento riservate al personale SPROVVISTO DI GREEN PASS che mortificano la dignità di tanti uomini e donne che ogni giorno, con abnegazione e senso del dovere,
continuano ad operare per il bene della società. Questa Associazione, auspica che il Comando Generale dell’Arma – pur tenendo conto della nuova disposizione, che si spera venga quanto prima abrogata per palese incongruenza e inapplicabilità – possa diramare DELLE LINEE GUIDA CHIARE,
SINTETICHE E PERENTORIE che, oltre a salvaguardare il benessere del personale, siano in grado di delineare, senza equivoci, le competenze e le responsabilità sia dei gestori delle mense che dei preposti Militari, al fine di dirimere anche questo aspetto che sta creando ulteriori controversie e disorientamento nell’ambito delle varie organizzazioni.
Roma, 17 agosto 2021
Il Segretario Generale USMIA Sez. Carabinieri
Carmine Caforio