Il d.d.l. sull’esercizio delle libertà sindacali, recentemente approvato dal Senato della Repubblica e sottoposto nuovamente all’esame della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, ha certamente disatteso le aspettative dei militari che, a fronte di una lunga trattazione del provvedimento nelle sedi Parlamentari, auspicavano la concessione di prerogative ben più ampie rispetto a quelle già oggi concesse alla Rappresentanza Militare.
Si è potuto constatare che qualche ragionevole proposta, avanzata in maniera costruttiva anche da USMIA, è stata recepita nel nuovo provvedimento. Si è trattato, tuttavia, di timidi miglioramenti che non consentono di poter affermare che si sia di fronte ad un rinnovamento epocale dell’attuale organismo di Rappresentanza, richiesto dalla modernità dei tempi in cui viviamo.
Nonostante le diverse criticità ancora presenti nel disegno di legge, l’Unione Sindacale Militare Interforze Associati ritiene, tuttavia, che tale provvedimento, a distanza di circa 7 anni dalla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, vada approvato tempestivamente al fine di segnare, finalmente, un primo passo nella direzione della libertà sindacale delle Forze Armate e di poter procedere, successivamente, ad instaurare un urgente confronto con le Istituzioni, finalizzato a migliorare lo strumento normativo e sindacale, con spirito leale e costruttivo.
A ciascuno militare sono, infatti, ben chiari gli obblighi e i doveri solenni assunti nei confronti dello Stato e delle Istituzioni, nonché della necessità di dover operare nelle situazioni complesse, dovendo spesso comprimere drasticamente i diritti personali, le rispettive libertà, mantenendo inevitabilmente il confronto con le capacità operative espresse dai militari delle Forze Armate e delle Forze di polizia europee, alleate e straniere con cui continuamente ci dobbiamo confrontare. I militari sono dunque gli unici a conoscere la realtà in cui operano potendo conseguentemente rappresentare le rispettive istanze, rifuggendo da varie forme di strumentalizzazione che riteniamo possano avere contribuito in questo frangente a irrigidire il legislatore, rispetto alla necessità di uno strumento normativo che, per contro, dovrebbe garantire le maggiori tutele e libertà sindacali.
E proprio per questo motivo che ancora oggi dobbiamo ribadire con decisione la necessità di dover sin da ora prepararci, per perseguire il miglioramento del nuovo strumento normativo che va delineandosi nelle sedi Parlamentari, riteniamo, senza possibilità di ulteriori tangibili cambiamenti. L’obiettivo comune dovrà essere quello di poter garantire, a fronte dei tanti sacrifici compiuti da ciascuno nel lavoro quotidiano, il più efficiente e idoneo supporto morale, sociale, logistico, economico. Tale finalità è naturalmente nell’interesse delle donne e degli uomini in divisa nonché delle stesse Istituzioni poiché la storia e l’esperienza ci insegnano che in mancanza di una adeguata azione sindacale, molte annose importanti problematiche rimangono inevitabilmente irrisolte.
Roma, 25 novembre 2021
LA SEGRETERIA GENERALE