È durata appena cinque giorni la fuga di Massimiliano Sestito, pericoloso ‘ndranghetista che nel 1991 aveva brutalmente assassinato l’Appuntato del Radiomobile Renato Lio, vittima di una vile azione di fuoco avvenuta nel corso di un controllo di polizia sulla statale 106 di Soverato.
Grazie ai Carabinieri dei Reparti Operativi dell’Arma di Milano, Napoli e della Compagnia di Rho, il pericoloso fuggitivo, evaso lo scorso 30 gennaio dai domiciliari che scontava presso l’abitazione del padre, nel milanese, è stato bloccato nei pressi della Stazione Circumvesuviana di Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, e ricondotto nelle patrie galere.

Un’operazione certosina, effettuata in perfetta cooperazione da esperti investigatori, addestrati a lavorare incessantemente in condizioni precarie, lontani, per giorni interi, dai loro affetti più cari.
Il Segretario Generale Carmine Caforio, nell’esprimere, a nome dell’associazione che rappresenta, un corale plauso agli uomini e alle donne che hanno partecipato al brillante arresto del sanguinario criminale, auspica che questa sia la volta buona affinché il Sestito possa terminare i suoi giorni in un carcere di massima sicurezza e non in un comodo appartamento, dove poter pianificare l’ennesima evasione; un provvedimento indispensabile, non solo per l’incolumità dei nostri cittadini, ma anche in rispetto del collega barbaramente assassinato e dei suoi congiunti, che non finiranno mai di soffrire.
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